Inchiesta treni e turismo: e se facessimo come in Alto Adige?

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Lug 9, 2013 gianluca (0)

Quante volte abbiamo sentito pronunciare questa domanda, riferita al sistema di trasporto ferroviario valtellinese?
La nostra inchiesta parte da qui e si è posta l’obiettivo di approfondire la conoscenza del modello sviluppato in quel territorio per capire se esistono analogie che posso essere replicare anche sul territorio della Provincia di Sondrio.
Ecco che cosa abbiamo scoperto.

 

QUALCHE DATO
Le società che si occupano si trasporto pubblico in Alto Adige sono tre:
STA Strutture Trasporto Alto Adige che è competente per lo sviluppo e la realizzazione delle infrastrutture provinciali;
SBA Strutture Ferroviarie Alto Adige si occupa della gestione dell’infrastruttura e della circolazione sulla linea Merano – Malles;
SAD Trasporto Locale è il gestore del servizio di trasporto vero e proprio.
In alcune zone della provincia di Bolzano – come la tratta Merano-Malles – le ferrovie dell’Alto Adige operano in assoluta autonomia. Sulle altre tratte (come ad esempio Bolzano-Merano, Fortezza-San Candido) che fanno parte dell’Infrastruttura Ferroviaria Nazionale – gestita da RFI (società delle Ferrovie dello Stato) viaggiano, sia i convogli provinciali che quelli di Trenitalia.
I servizi sono comunque decisi ed affidati sia alla SAD che a Trenitalia dalla Provincia Autonoma di Bolzano.
Per fare un paragone appropriato, abbiamo preso a riferimento uno dei tratti ferroviari più simili a quelli della Valtellina. Attiva dal 2005, la linea ferroviaria Merano-Malles ha una lunghezza pressapoco identica a quella che separa la stazione di Tirano da Colico.

Proviamo a fare un confronto tra queste due linee.

CHI È E COSA FA SAD
Il modello di trasporto ferroviario adottato in Alto Adige, nello specifico il tratto Merano-Malles, utilizza convogli diesel a due vagoni, per un totale di 104 posti a sedere e 124 in piedi. Uno dei due vagoni è attrezzato per l’imbarco e il trasporto di persone disabili, di passeggini, carrozzine e biciclette.
SAD è un’impresa di trasporto, ciò significa che non ha e non gestisce una propria infrastruttura. Ha natura privata e svolge servizio di trasporto su concessione della Provincia di Bolzano, che ha una piccola partecipazione pubblica. La SAD Trasporto Locale SpA sviluppa le proprie competenze oltre che nel settore ferroviario anche in quello del trasporto su gomma, nonché funiviario e funicolare.

 

LA MERANO-MALLES
Allo stato attuale, la Merano-Malles è dunque il frutto di un’alchimia positiva che coinvolge tre soggetti distinti. Il modello di trasporto di questa linea è semplice: stazioni con pensilina non presidiate che assomigliano a quelle della metro, passaggi ogni mezz’ora e una grande autonomia di fruizione.
“Il nostro servizio ha un approccio che può essere paragonato a quello di una metropolitana di superficie – spiegano in SAD -, anche se in realtà si connota a tutti gli effetti come un servizio ferroviario.
Sul nostro territorio esistono varie soluzioni per il trasporto pubblico a disposizione dell’utenza. La struttura su rotaia viene utilizzata da coloro che hanno l’esigenza di spostarsi all’interno della vallata, dove vivono all’incirca 40mila residenti. Abbiamo anche qualche corsa veloce, che salta alcune stazioni minori, e che permette di risparmiare 15 minuti lungo la tratta, ma questo non rappresenta un focus”.

 

TARIFFE: A CIASCUNO LA SUA
La tariffazione si sviluppa secondo una molteplicità di fattori, che vanno al di là del semplice costo andata e ritorno. “Abbiamo varie formule – precisano dalla SAD -. Quelle chilometriche, gli abbonamenti per residenti, le carte valore, carte turistiche. Senza contare che, per decisione della Provincia, tutti gli studenti residenti e fino a 18 anni viaggiano gratuitamente semplicemente passando il badge”.

 

RESIDENTI E TURISTI
Nel rapporto tra viaggiatori residenti e turisti, il peso di questi ultimi è tutt’altro che irrilevante.
“I residenti – proseguono in SAD – usano i nostri mezzi per esigenze di lavoro, bisogni personali, mobilità interna. Ad esempio, il venerdì molti scelgono il treno per raggiungere il mercato di Merano. La fetta di viaggiatori-turisti è rilevante, specialmente nella stagione estiva quando i biker aumentano. La Val Venosta ha una fortissima vocazione turistica nella quale il servizio di trasporto ferroviario si inserisce con un ruolo di supporto prezioso”.
Il clou della stagione turistica si concentra tra maggio e ottobre. Il treno viene utilizzato anche per il trasporto delle biciclette, in stretta sinergia con la rete dei percorsi ciclabili. “A volte il treno non è sufficiente per garantire il servizio a tutti i turisti. Per questo sulla Merano-Malles attiviamo anche un servizio parallelo di trasporto su gomma riservato alle sole bici, mettendo a disposizione mezzi specifici”.

 

TRENO E BIKE: BINOMIO VINCENTE
Il segreto del successo del modello altoatesino di trasporto su rotaia è la flessibilità. Tutto è supportato da una grande adattabilità in termini di tariffazione, nella quale sono integrati servizi aggiuntivi come la possibilità di unire al costo del biglietto anche quello del noleggio della bici che poi il turista può depositare dove vuole. Capita quindi che gli utenti prendano il treno fino a Malles e qui noleggino la MTB per discendere a Merano lungo la pista ciclabile. Inoltre, la bici è un mezzo molto diffuso anche tra i residenti che lo impiegano in abbinamento al treno per spostarsi internamente nelle località di partenza e di arrivo.

 

NUMERI DI UN MODELLO VINCENTE
Al di là delle tariffe, sono i numeri generati da questa linea a far riflettere.
Nel 2011 il trasporto di biciclette sulla Merano-Malles ha portato a obliterare oltre 25mila biglietti.
In totale, sempre nello stesso anno, la linea ha avuto circa 2,4 milioni di passeggeri. Di questi, il 60% sono stati residenti, il 40% turisti.
Il costi di SAD sono di circa 7,6 milioni di euro all’anno, per una raccolta di 1,4 milioni circa derivante da abbonamenti e vendita biglietti.
SAD dunque resta una struttura snella: il personale utilizzato sulla Merano-Malles è di circa 40 persone. Le prospettive della Provincia di Bolzano sono di estendere il modello di questa linea, la cui elettrificazione rientra tra i prossimi progetti di sviluppo, anche su altre tratte della rete dell’Alto Adige.

 

CONCLUSIONI
Se facciamo un raffronto tra il servizio ferroviario valtellinese e quello altoatesino, la prima cosa che emerge è la diversa funzione che svolgono all’interno del rispettivo territorio. Oggi, in provincia di Sondrio, il treno non riveste ha una valenza turistica specifica: in parte perché non esiste un’attività mirata a valorizzare la fruibilità del mezzo rispetto alla rete ciclabile o escursionistica; in parte perché la tipologia dei convogli – inadeguati ad accogliere l’imbarco delle bici – rende poco agevole questa commistione.
In Valtellina il treno assolve alla mera funzione di trasporto, soprattutto da e per i centri maggiori (Lecco e Milano), fatta eccezione forse per gli studenti delle scuole superiori e una piccola fetta di pendolari che lo utilizzano in un ambito prettamente interno.
Al di là della notevole differenza di risorse economiche a disposizione, certamente più elevate in Alto Adige, il vero limite che distingue i due modelli è rappresentato forse da quella flessibilità con cui la gestione di questo mezzo – il treno – si adatta e si plasma alle esigenze della pluralità del pubblico: pendolari, residenti, turisti, casalinghe, sportivi, turisti e via dicendo.
Senza contare che al momento dell’acquisto del biglietto, in Alto Adige viene offerta la possibilità di accedere anche ad altri servizi correlati, come appunto il noleggio delle bici.
In Valtellina il punto di partenza su cui cominciare a riflettere, forse è proprio questo: è possibile rendere il servizio ferroviario più integrato con la fruizione del territorio in chiave turistica?

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