Quadrio Curzio: ‘L’identità territoriale è un valore’

Sei in: Vivi le Valli » Statuto comunitario » Quadrio Curzio: ‘L’identità territoriale è un valore’

Dic 31, 2012 gianluca (0)

Alberto Quadrio Curzio.

Qual è lo stato di attuazione dello Statuto Comunitario e come si colloca la Valtellina in ambito sociale ed economico rispetto agli altri territori alpini? Questi i due principali interrogativi ai quali ha cercato di dare risposta il 

convegno che si è svolto nella mattinata di venerdì 7 dicembre a Sondrio, nella sala Martinelli della Camera di
Commercio.

Sul tavolo, i risultati del progetto Alps Benchmarking, sviluppato dallo staff del professor Alberto Quadrio Curzio per confrontare le peculiarità delle differenti aree alpine. La ricerca ha dato seguito alle indicazioni contenute nello Statuto Comunitario, voluto per identificare le linee di sviluppo della Valtellina in linea con le sue peculiarità.

CONFRONTO ALPINO
I risultati – presentati da Maria Chiara Cattaneo, coordinatrice scientifico del progetto Alps Benchmarking – hanno trattato nello specifico l’attuazione dello Statuto e la cooperazione in atto fra le aree alpine, mentre Alessandro Damiani ha illustrato i progetti condivisi dalle Camere di Commercio coinvolte nel piano. Scuole, mobilità, paesaggio, economia, innovazione, spettacolo, comunicazione, relazione: molti i settori esaminati durante la prima parte del convegno.
 

VALENZA IDENTITARIA
Nella seconda parte della mattinata, Alberto Quadrio Curzio ha tratteggiato le conclusioni dello studio. “La nostra Valtellina è sempre stata alimentata da una forte matrice identitaria. Talvolta nascosta, altre esplicitata attraverso le figure di maggior spicco originarie di questo ambito, che si sono succedute nel corso della storia”. Sulle ragioni del successo ottenute dal progetto dello Statuto, Quadrio Curzio ha indicato tre motivi: il coraggio di investire nello studio e nella stesura del documento, la determinazione di coloro che hanno sottoposto ad approvazione il protocollo di intesa e infine, la volontà del consorzio Vivi le Valli che ha perseguito con tenacia questo obiettivo.
 

QUALE FUTURO?
Sul futuro della Valtellina, il professore ha indicato alcuni importanti obiettivi: “La sopravvivenza della Provincia di Sondrio deve indurci a cambiare gli obiettivi di questo ente. Una trasformazione profonda e soprattutto qualitativa. Un processo di questo tipo implica tempi veramente lunghi per essere realizzato: per questo appaiono fondamentali i prerequisiti di collaborazione e cooperazione tra enti e realtà rappresentative del territorio. Il secondo punto riguarda l’appuntamento di Milano con Expo 2015. Spero che la Provincia riesca ad inserirsi in questa grande iniziativa per promuovere e rafforzare i propri rapporti con la Svizzera. Servono tempo, risorse economiche e intellettuali adeguate. La Valtellina può approfittare di questa opportunità per connettersi insieme a Milano, con altre aree dell’Europa e della Svizzera. Il terzo obiettivo riguarda i rapporti della Valtellina con la Lombardia. La nostra regione ha un PIL maggiore dell’Austria. Questo dato dà bene l’idea di quanto sia importante per Sondrio intensificare i rapporti con l’ente. L’auspicio è che la provincia di Sondrio possa ottenere dalla Regione una delega speciale per i rapporti con le aree alpine europee, dando così un rilievo e un sostegno internazionale al nostro territorio”.
 

PROBLEMATICHE APERTE
Quadrio Curzio non ha trascurato di esaminare anche quelle che sono le principali problematiche che riguardano il territorio. “Il primo riguarda la questione della gestione dell’energia e delle acque. Vale la pena di avviare un confronto costruttivo su come le altre realtà alpine utilizzino anche per finalità turistiche, gli ambiti legati alla produzione di energia idroelettrica.
Un altro aspetto, riguarda la forte crescita della disoccupazione giovanile in Valtellina. Il dato è il più alto nella Regione. Un problema serio al quale serve dare risposte concrete, mettendo in atto interventi e iniziative atte a evitare situazioni strutturali, in grado di attenuare il fenomeno della disoccupazione giovanile.
Infine, va affrontata anche la questione della crisi del settore edile in provincia. Quella che stiamo affrontando è una recessione del settore destinata a durare ancora molto tempo. . Il territorio è ormai saturo e la microdimensione delle attività edilizie sono due elementi fortemente penalizzanti.In conclusione, dobbiamo conservare la convinzione che serve guardare lontano, favorendo la diffusione e il dibattito dello statuto comunitario in ogni sede sociale. Solo favorendo lo scambio di informazioni e il dibattito dei problemi possiamo pensare di rafforzare il valore identitario che ha reso grande e importante la Valtellina”.

Comments are closed.