Economia e paesaggio
Il modello svizzero

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Il modello svizzero

Set 24, 2013 gianluca (0)

L'incontro Sev a Sondrio.Il 20 settembre si è svolto il primo dei sette incontri organizzati da SEV, incentrati sul tema “Economia, agricoltura, paesaggio”.
Nella magnifica sede della Sala delle Volte, in via Zara a Sondrio, tre relatori – Guglielmo Scaramellini, Raimund Rodewald e Diego Zoia – si sono succeduti al tavolo per approfondire e analizzare i punti di confronto proposti dal moderatore Benedetto Abbiati, presidente di SEV, patendo dal case-study svizzero.

 

PAESAGGIO: IL MODELLO ELVETICO
Ad aprire i lavori è stato Raimund Rodewald, da 23 anni esponente della Fondazione svizzera per la tutela del paesaggio che ha proposto vari esempi di come la Svizzera si sia organizzata per tutelare e proteggere l’integrità del proprio territorio dalle minacce derivanti dall’espansione urbanistica.
“In Svizzera la nostra Fondazione non è amata da tutti – ha esordito Rodewald -, poiché ha l’autorità di esprimere un’opinione sugli interventi costruttivi promossi in molte aree e in vari comuni”.
Rodewald ha sottolineato come il concetto di “paesaggio” sia oggi l’espressione di una molteplicità di fattore che interessano le relazioni tra l’uomo, il suo passato, le culture e la natura.

 

EQUILIBRIO TRA VALORI
“Lo sforzo – ha aggiunto – è orientato a trovare un equilibrio tra questa molteplicità di fattori, fermo restando che i valori in campo cambiano continuamente e nulla è eterno”.
La Fondazione svizzera per il paesaggio ha un budget annuale di circa un milione di Franchi, alimentato da contributi pubblici e donazioni di privati. A lei si deve la Legge della pianificazione del territorio approvata in Svizzera.

 

NORMATIVA RESTRITTIVA
 Raimund Rodewald“Il contrasto più comune che dobbiamo affrontare – ha ricordato Rodewald – è quello determinato dalle esigenze espresse dalla popolazione e la tutela della realtà circostante.
E la realtà non corrisponde mai a ciò che chiede la gente. Noi propendiamo per un modello che permetta la protezione dei terreni agricoli dall’urbanizzazione sancita dai comuni. La Svizzera ha sviluppato due riforme molto importanti negli ultimi anni.
Nel 2012 ha fissato un tetto per le seconde case pari al 20%. Nel 2013 è stata approvata la nuova Legge della pianificazione, che ha stabilito un limite alle nuove zone edificabili laddove non ci sia una reale compensazione del valore dei terreni, anche attraverso il pagamento da parte del proprietario che ha ottenuto la trasformazione del fondo da agricolo”.
In buona sostanza, la nuova normativa elvetica pone ciascun proprietario che si sia avvantaggiato da questa trasformazione, nella posizione di pagare un’imposta sul plusvalore acquisito.

 

SOSTEGNO ECONOMICO
“Esistono poi fondi specifici che la Confederazione mette a disposizione del mondo agricolo. Si tratta – ha puntualizzato Rodewald – di 2,8 miliardi di franchi all’anno che vanno ad aiutare circa 60mila aziende agricole che svolgono attività di interesse generale, preservando il territorio e la sua bellezza”.
Nonostante ciò anche in Svizzera prosegue l’abbandono della montagna a vantaggio dello spopolamento.
“Per questo – ha spiegato Rodewald – si è pensato a nuovi contributi che premino i valori della biodiversità e della qualità del paesaggio. Elementi questi, che sono apprezzati da tutti e che qualificano anche la qualità e il richiamo del territorio”.
In conclusione, Rodewald ha comunque ribadito che per essere reale ed efficace, l’intero processo di tutela e di valorizzazione del territorio devepartire da provvedimenti coraggiosi, disposti e promossi dalle autorità amministrative che sono chiamate a fissare regole precise per la tutela del paesaggio e per a sua organizzazione.

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