Nel mercato turistico la domanda e l’offerta si incontrano sempre più online. Ed è proprio da questo connubio che può nascere una soluzione molto interessante anche per la rivalutazione economica delle seconde case, che in molte località – Valtellina in primis – rappresentano purtroppo un potenziale ricettivo ancora inespresso.
Lo sa bene Harold Lubberdink, olandese di 45 anni, trapiantato a Menaggio e protagonista di una start-up in campo ricettivo che molto ha da insegnare a quanti si ostinano a dire che i “letti freddi” siano destinati a restare tali per sempre.
Con alle spalle una laurea in ingegneria gestionale e un bel bagaglio manageriale maturato in un paio di grosse aziende del settore chimico e farmaceutico, un giorno di sei anni fa Harold – stanco dei frequenti spostamenti di lavoro a cui era sottoposto insieme alla famiglia – decide di mettere radici sul Lago di Como.
L’esigenza di dover rallentare, impone però anche la necessità di reinventarsi una professione, meglio se utilizzando il web. Nasce così il progetto lakecomohomes.com.
PRIMO PUNTO: INTERCETTARE L’ESIGENZA
“Tutto è partito da un’esperienza personale – racconta -. Possiedo una casa al mare e un giorno ho pensato di metterla in affitto. . Inserito l’annuncio in rete, ho subito avuto le prime risposte. Il problema successivo è stato quello di gestire questo flusso di potenziali clienti”.
Un fattore che accomunava molti proprietari di case sul Lago di Como, località molto celebrata soprattutto dal turismo di alta gamma.
“Ho scoperto che c’erano parecchi turisti stranieri che possedevano case e ville sul Lago di Como, i quali avevano enormi difficoltà nell’occuparsi delle loro proprietà durante la loro assenza”. Harold parla correttamente sei lingue: con un po’ di intraprendenza, comincia a promuovere il servizio di gestione per le seconde case, che subito raccoglie ampi consensi. “Da qui, poi, è venuto naturale integrare anche il servizio di affitto per queste meravigliose dimore affacciate sul lago”.
SECONDO PUNTO: OFFRIRE UN SERVIZO A 360 GRADI
Harold ha subito capito che la base intorno alla quale far ruotare la sua offerta doveva essere il web. Attraverso il suo sito di ebooking e i collegamenti creati con importanti vendor online, è riuscito a intercettare un mercato molto qualificato, quasi totalmente estero, che desidera trascorrere una vacanza sul Lago di Como, magari affittando una di quelle ville di lusso con piscina che si vedono sulle riviste patinate.
“Oggi selezioniamo soltanto le case che presentano standard qualitativi elevati – spiega Harold – e abbiniamo una serie di tool per gli ospiti che vanno dal personale di servizio, agli chef a domicilio, corsi di cucina italiana, degustazioni di vino, personal shopper, istruttori di golf e così via”.
La “macchina” messa in piedi da Harold gestisce ormai 450 case sparse sulla sponda comasca e lecchese del lago. Una struttura che dà lavoro a una ventina di persone, senza contare l’immenso indotto generato a vantaggio di manutentori, artigiani, operatori locali.
“Il Lago di Como diventa la base di innumerevoli esperienze. Offriamo tour in idrovolanti, affitto di barche, soggiorni turistici a Venezia e Milano. Inoltre, affianchiamo coloro che dopo aver trascorso qui una vacanza, decidono di acquistare casa sul Lago di Como”.
THE CLOONEY EFFECT
Inutile negarlo: il Lago di Como era già molto popolare nel mondo, ma dopo la scelta fatta da George Clooney di prendere casa a Laglio, il fenomeno è letteralmente esploso. Americani, australiani, inglesi, tedeschi, danesi: la clientela di Lakecomohomes è al 99% straniera, con un’elevata capacità di spesa, ed è legata a questi luoghi soprattutto per il valore romantico e suggestivo dei suoi paesaggi. C’è addirittura chi viene in vacanza qui per seguire l’autore di romanzi gialli. A ciò però si aggiunge un’alta qualità dei servizi disponibili sul territorio e la grande visibilità delle principali località.
Operare con una clientela di questo tipo, significa non trascurare alcun dettaglio. Lakecomohomes dedica moltissima cura nella presentazione delle case sul proprio sito, affidando la realizzazione delle gallery a fotografi professionisti che operano in condizioni di luce e clima perfette. Tutto deve essere impeccabile, a cominciare dall’arrivo degli ospiti. L’accoglienza e il modo in cui viene fatta trovare la casa devono essere all’altezza: spesa fatta nel frigo, bottiglia di prosecco pronta, fiori freschi sul tavolo, biancheria pulita e di ottima qualità.
TUTTO IN MANO AL WEB E AL GESTIONALE
Come detto prima, il punto di forza del modello messo in piedi da Harold è la rete. Il rapporto con i clienti è demandato al web e ad un gestionale realizzato appositamente, che permette ai proprietari delle case di avere sempre sotto controllo quanto stanno rendendo le locazioni, chi e per quanto vi sta soggiornando, quanto incidono le spese e quanto rimane come utile. Il tutto senza neppure muovere un dito, affidando ogni questione pratica e burocratica a Lakecomohomes.
Dall’altra parte, gli inquilini possono eseguire la prenotazione sul booking-engine del sito, valutare le proposte alternative, effettuare i pagamenti, chiedere servizi integrativi e disporre di ogni informazione necessaria per vivere serenamente la loro vacanza in Italia. Per tenere aggiornato questo sistema, Lakecomohomes si avvale si uno staff molto qualificato, che in parte opera a Menaggio e in parte lavora da remoto.
MODELLO REPLICABILE?
“Oggi il nostro network è diventato molto radicato, riuscendo a costruire intorno a sé un’identità molto precisa e profilata. Le dimore che fanno parte della nostra rete sono per metà di proprietà di italiani e per metà di stranieri, ai quali è diventato molto conveniente affidarci le loro abitazioni nei periodi in cui sono vuote. Attenzione: non intendiamo qualificarci come tour-operator. Vogliamo restare soprattutto gestori dei cosiddetti letti-freddi, ossia delle seconde case che non vengono messe in affitto perché i proprietari non voglio affrontare tutti quei problemi che invece noi siamo in grado di gestire e risolvere senza difficoltà”.
Il lavoro di Lakecomohomes ruota soprattutto intorno ai mesi estivi, con un soggiorno medio di 7,6 giorni a ospite. Un limite, quello stagionale, che Harold sta pensando di superare con l’inserimento nel network di alcune stazioni invernali.
“Ciò non significa che possiamo operare in qualsiasi località – ci spiega -. Per il nostro target di clientela, servono stazioni turistiche che hanno già una loro specifica identità turistica, che sono riconosciute per uno specifico ambito e che sono in grado di mettere sul piatto residenze di qualità e servizi di alto livello. Pensando alla Valtellina, vedo molto bene Bormio e Livigno”.
Non a caso proprio di recente, Harold ha stretto un’alleanza con Marco Bianchi, operatore di Livigno, con il quale ha avviato una start-up omologa a Lakecomohomes per l’Alta Valtellina, attiva su livignohomes.com e discoverlivigno.com.
Il progetto è alle prime battute, ma sembra che ci siano stati già diversi proprietari di seconde case che si sono dichiarati disponibili ad affidare la propria dimora a questa poderosa macchina turistica.
Per sapere se funzionerà, bisognerà attendere qualche tempo.
CONCLUSIONI
L’esperienza di Lakecomohomes ha alcuni elementi che devono far riflette. In Valtellina e Valchiavenna esistono una quantità imprecisata di letti-freddi. Pensare a come renderli profittevoli è una missione che potrebbe rivalutare enormemente il meracto turistico locale, senza contare le ricadute occupazionali che potrebbe generare.
Serve quindi elaborare un progetto serio che tenga in considerazione da un lato un’analisi accurata delle esigenze sincronizzate con l’offerta del nostro territorio, e dall’altra sviluppi un piano di marketing adeguato e in grado di sfruttare al massimo le opportunità della rete.
C’è da farci un pensierino…